A kitchen witch: come sgranare l'origano
La fine dell'estate è il momento ideale per slegare i fasci di origano oramai secchi e dedicarsi all'usanza tipica d'Italia e Grecia: sgranare l'origano.
Aromatica conosciuta e molto usata sin dall'antichità (principalmente come incenso) ma anche in cucina, profumeria e farmacia, ha il nome derivante dal greco che significa "delizia di montagna", bellezza, gioia, ornamento di montagna.
La spezia mediterranea è inoltre legata a parecchie leggende. Un ingrediente immancabile nella nostra cucina e un potente antiossidante.
L'origano non si asciuga in fretta perciò è importante prepararsi per tempo raccogliendo e lasciando essiccare con pazienza, ne varrà sicuramente la pena, soprattutto se potete contare su quello del vostro giardino senza pesticidi o di poterlo acquistare in fasci d'eccellenza nel Sud Italia.
Premetto che il mio tutorial si basa su quantità che non sono quelle del fruttivendolo. In quel caso infatti è già pronto per la pentola e tanto varrebbe tenerlo direttamente appeso vicino i fornelli che fa molto kitchen witch.. Se invece avete un vaso ricco sul balcone o addirittura un bell'orto avete fatto tombola e il profumo che si sprigionerà durante l'uso sarà inebriante!
Ma Come seccare l'origano?
Prima di tutto l'origano va seccato e per farlo possiamo scegliere 3 metodi:
1) Stenderlo al sole a seccare naturalmente. Il processo più lungo quanto antico, ancora in uso nei paesini, va tenuto su grate areate.
2) Forno. Il metodo classico e -secondo me- il migliore in assoluto. Bastano pochi minuti a temperatura bassa con fasci distesi non troppo accalcati. Certo ci vorrà tempo e pazienza ma il risultato sarà talmente perfetto che poi sgranarlo sarà una passeggiata!
3) Microonde. Se non avete grosse quantità e sopra tutto, non avete tempo, il microonde fa per voi: Anche qui basta stendere i rami ben separati e non troppo accalcati l'uno sull'altro, impostando un 700° per 1/2 minuti saranno pronti.
Una volta scelto il metodo, eccoci alla sgranatura.
Come Sgranare l'Origano
- Origano secco
- Colino
- Ciotola
- Sacchetti di carta
- Canovaccio pulito
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DUE I METODI per SGRANARE
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Io consiglio il secondo perché le mani lavorano meno la pianta preservando le qualità, inoltre è possibile verificare ramo per ramo eventuali residui di "sporcizia naturale". Procedimento leggermente più lungo ma scrupoloso. C'è anche chi usa il bimby o robot da cucina, cosa che ovviamente eviterei preferendo strumenti naturali, meno invasivi e che contemplino un approccio "slow". Senza contare che spesso strumenti di materiali ferrosi come le lame rovinano le proprietà degli alimenti. |
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Man mano che il setaccio si riempie, si lavora di setaccio/colino per far scivolare l'origano nella ciotola sottostante finché il raccoglitore sarà pieno. Essendo un lavoro manuale le mani si rovineranno un pochino: sono pur sempre arbusti che si sfregano e i guanti non sono inclusi. Potete però usare un canovaccio nella parte finale come spiegato in seguito. |
Le cime e i residui più grossi rimasti nel cestello è possibile metterli:
Io consiglio di riusare i sacchetti oramai vuoti per una questione pratica: essendo la carta più rigida polverizzerà meglio inoltre si potrà compostare ..e il canovaccio non sarà da lavare. |
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ELIMINARE IL RESIDUO |
Infine il colino resterà vuoto e questo è il momento di decidere se fare una seconda passata per sfinare ulteriormente oppure terminare il lavoro. Io consiglio sempre di filtrare due volte. Se però vi piace più grossolano non resta che spostare il nostro origano in vasetti di vetro oppure in sacchetti di carta da tenere in luogo asciutto e buio. Con i residui invece suggerisco di accendere il fuoco se possedete un camino o usarlo nel barbecue per donare aroma in caso non voleste compostarlo. E' possibile anche usare i residui come pacciamatura a protezione di piante e radici in vista dell'inverno e contro le erbacce, sbriciolandole. |
IDEE & RICETTE
Amo molto l'origano e lo uso parecchio, in particolare in quantità industriali nella mia insalata preferita (a base di valeriana e mix verde con erbe a secco come: origano, semi di finocchio, timo, semi di papavero, cimette di finocchiella, pepe, olio e un giro di glassa di aceto). Se state pensando a una mucca vi assicuro che quando ci si abitua a mangiare al naturale è una prelibatezza assaporare i sapori veri, nudi e crudi, senza cioè alterazioni.
Ovviamente la ricetta classica lo vuole per eccellenza sulla pizza al pomodoro o sulla caprese (in Grecia nella famosa insalata Horiatiki) ma si usa molto anche su carne, pesce, verdure, praticamente ovunque da noi.
Un'idea carina che trova sempre sfocio in cucina, è aromatizzarci l'olio. L'olio essenziale di origano ha invece notevoli scopi benefici per l'umore, come antinfiammatorio, antibatterico e ovviamente, antiossidante.
I rami si possono usare in composizioni floreali mentre i fiori possono come pot-pourri. Inutile poi parlarvi di mojo, incensi, candele e fumigazioni.
Conservato in vasetti ermetici, durerà più di un anno. Ovviamente più tempo passerà più perderà di consistenza ma io ho avuto vasetti durati anche due anni ancora profumatissimi.
Tutorial davvero utilissimo, appena avremo più origano dal nostro vasetto, certamente seguirò passo passo questi tuoi consigli, grazie!!! :-D