Buttare Libri non fa di Te un Mostro

Come accade a molti mi sono ritrovata a un certo punto della vita travolta da eventi che scompigliano l’esistenza come solo un trasloco o un lutto può fare. In un lampo oltre alle emozioni e i cambiamenti, arriva una valanga di problemi tra cui cosa fare di una grande quantità di libri. Ecco perché oggi voglio parlare di come come affrontare lo svuotamento di una libreria senza sentirsi dei barbari profanatori di cultura. Degli orribili mostri.

cosa fare quando si hanno tanti libri da buttare

Avrete sicuramente visto circolare quella famosa foto su internet: un secchio pieno di libri abbandonati che puntualmente scatena plotoni di paladini del sapere pronti ad indignarsi col dito alzato. Il fatto è che buttare i libri nella spazzatura è percepito come un atto sacrilego, quasi un affronto personale al genio umano.. ma la realtà è molto più cruda e racconta molto più a fondo la società. Non è semplice trovare qualcuno disposto a prendersi enciclopedie fuori corso, manuali scolastici, romanzi vintage che oltre all’odore di carta stagionata portano con sé l'amarezza di non avere più lettori.

Ecco allora che la superficialità con cui ci si scaglia contro chi abbandona pile di libri racconta molto più di chi giudica, che non di chi è costretto a disfarsene. Perché come sempre dietro ci sono storie, necessità, motivi che raramente ci si ferma a considerare. Eccone alcuni: 

  1. la fretta in cui ci si può trovare (malattia, sfratto, ristrutturazioni)
  2. il momento delicato (devi occuparti già di funerale, burocrazia, mobilia..)
  3. il luogo in cui ci si trova (il paesino non è una metropoli)
  4. il lavoro che c'è alle spalle (vaglio, scrematura, trasporto..)
  5. lo stato del libro (obsoleto, rovinato, doppio..)
  6. il tempo, il denaro, i contatti necessari
  7. la voglia di occuparsene. Perché a parole siamo tutti bravi ma poi nelle cose bisogna trovarcisi

 

Perché i Libri Diventano Un Problema 

Quando troppi Libri Diventano Un Problema

Se si tratta di qualche decina la questione si risolve in un attimo: si possono donare a parenti ed amici, abbandonare nei punti di bookcrossing, venderli, barattarli, infilarli in borsa per il prossimo mercatino tutto a 1€, persino promuoverli a elementi d’arredo. Il tutto senza che la vita quotidiana subisca il minimo contraccolpo.

Quando invece ci troviamo ai piedi di grandi librerie di lettori seriali (spesso eredità di anziani bibliofili con collezioni datate, rovinate, esteticamente impegnative, settoriali o con volumi brutti -perché sì, esistono anche i libri brutti, quelli che nessuno vuole portarsi a casa neppure gratis) il discorso cambia. Già solo organizzarli e trasportarli richiede braccia robuste e una logistica degna di una spedizione artica. Accantonati per anni a raccogliere polvere e improvvisamente da sgomberare tra frenesia, traslochi e addii.. possono trasformarsi in un problema difficile da sgomberare. Anche dalla propria mente. 

La dimensione emotiva per farlo richiede infatti un lavoro anche su se stessi. Il valore affettivo del libro oltre il lutto (quando ci ritroviamo in stanze vuote ad osservare solo le ombre sfogliare vecchi tomi.. edizioni uniche o dediche da cui non vorremmo separarci) può rendere il processo più difficile ma anche trasformarsi in un percorso di consapevolezza. Qui la fretta può essere d'aiuto. Spingendoci a prendere decisioni su cui piagnucoleremo per un po' ma che poi alla fine verranno interiorizzate dal tempo. Un decluttering spirituale che di certo non ci rende un mostro ma solo persone che cercano di andare avanti. D'altronde

La cultura non si perde: anche scegliere di donare o riciclare resta un atto di amore per i libri stessi, l'ambiente e chi li riceverà

 

Liberare la Casa dai Libri è un Lavoro non Retribuito

Liberare la Casa dai Libri è un Lavoro non Retribuito

Il problema è che sarà un lavoro faticoso. Io mi sono presa giorni appositi -togliendo cioè tempo a tutto il resto- per fare una cernita e un sunto della situazione generale. Seppellita tra pile impolverate ho riempito scatoloni, buste e contenitori (che bisogna procurarsi immediatamente) per scindere tra macero, riciclo, cantina, donazioni, vendita.

Poi è cominciata la cerca dei contatti affrontata con la leggerezza naif di chi pensava che avrebbero fatto la fila per avere libri gratis. Neanche Dory sarebbe stata così sprovveduta ma ehi.. eccomi qui.

Così mi sono scontrata con la realtà che pretende tempo da dedicare per trovare le persone giuste (perlopiù associazioni e volontari) e soldi da investire: benzina, spostamenti e spedizioni che basate sul peso, possono essere molto costose. La rapidità poi è inesistente, perciò serve anche un posto dove stiparli ma scordatevi cantine a garage: gli ambienti ideali sono asciutti e ventilati. 

 

Il Territorio dei Libri Perduti 

Prendiamo biblioteche e librerie. Dei veri templi di cultura che a primo impatto uno penserebbe felici di prendere tutte le tue scatole ad occhi chiusi che invece non hanno spazio, tempo ed interesse per la stragrande maggioranza delle pubblicazioni. Una volta una libraia (che ricordiamolo è un commerciante a tutti gli effetti) mi disse che spesso il lavoro da fare per gli usati non vale la pena in termini di guadagno. La biblioteca che non vuole copie, non è una discarica. La scuola (tralasciando l'assurda politica sui libri di testo) non se ne fa più nulla, in particolare di libri di vent'anni fa. I centri politici e sociali una volta lieti delle donazioni sono essere sempre meno presenti sul territorio e perlopiù satolli, mentre gli ospedali diminuiscono non solo di numero ma anche di spazi comuni.

Il cambiamento del territorio è intrinseco a quello delle abitudini sociali (l'architettura non a caso fonda uno stipite sulla centralità dei punti di aggregazione) ecco perché non possiamo parlare di cambiamenti senza considerare anche l'era -digitale- in cui ci troviamo: giunta per volontà precisa della nostra specie che tanto ha fatto per arrivarci. 
Non solo. Manca la responsabilità istituzionale. In primis delle Regioni che dovrebbero occuparsene coordinando gli sforzi.

In ogni caso non possiamo far finta che il problema non esista come accade già con il cibo, sprecato per miliardi ogni giorno mentre mezzo pianeta muore di fame o con tutto ciò che grida senza voce: dall'abbigliamento fast, all'inquinamento, al massacro di Fauna & Flora, al km 0 e tutte quelle situazioni dove navighiamo nella nebbia ben consci degli scogli. Ecco perché potremmo almeno evitarci l'ipocrisia dell'indignazione quando vediamo uno scatolone per terra. Dispiacerci invece, è comprensibile se non proprio auspicabile.

 

L'Oscuro Segreto del Macero dei Libri

La realtà è che in Italia ogni anno si stampa più del necessario per iperproduzione e scarsità di domanda. Una ricerca stima che nel 2021 siano stampati circa 200 milioni di libri ma ne siano stati venduti solo 12 milioni: quasi uno su venti! Dei 60.000 nuovi titoli ogni anno solo una piccolissima parte supera le 2.000 copie vendute così le Case Editrici ne macerano ogni anno dei milioni ma non sono le sole.

Indovinate che fine fanno i nostri preziosi quando una volta donati, non ci si può ricavare nulla? Quando la libreria, la biblioteca, l'associazione si vede arrivare l'ennesima copia? Sempre al macero. Al posto nostro che semplicemente facciamo finta di non saperlo. Un po' come accade con la fettina: molto buona fin quando non tocca a noi ammazzare il vitellino che cerca la mamma.

Con questo non voglio dire che sia giusto liberarsene con leggerezza. Al contrario, capita l'importanza di ogni libro, dargli il giusto valore e agire di conseguenza: non sei un mostro se butti gli estratti della Divina Commedia in omaggio col Messaggero del 1980, l'Harmony di nonna e nemmeno se non hai la forza mentale di occupartene. Semplicemente

Non sottraiamoci dalla responsabilità e dalla consapevolezza di far parte del ciclo e quindi di poter contribuire a cambiare le cose. Anche in piccolo.


Cosa ho fatto io

Essendo ogni territorio diverso, diverse sono le risorse a cui possiamo affidarci. Ecco per esempio come ho risolto io, poi vi dico cosa potete fare voi.

come donare i libri usati

Potendo spendere e affrontando la cosa con un approccio "filantropico", ho deciso di pagare le spedizioni per donarli. Ho trovato una libreria che organizzava invii per il carcere (che prevede un lungo iter d'approvazione per l'inserimento, non si va lì fuori buste alla mano per intenderci) e seguendo la lista delle richieste sono finita per fare decluttering anche a casa. Ho messo in vendita manuali tecnici, ne ho riciclato alcuni nelle mie creazioni (in dorsi, cover, innesti ritagliandoli, colorandoli, assemblandoli.). mentre altri li ho regalati, portati a casa o in discarica* facendo svariati viaggi e una bella sfacchinata.

Attenzione*: non tutti i Comuni sono uguali e molti chiedono il documento. Quando i container si riempiono non essendo possibile andare altrove potrebbe diventare un problema trovare anche dove buttarli. Considerate infatti che la differenziata casalinga a volte si paga a quantità perciò servirà comunque un posto dove tenerli fino a smaltirli.

Quelli che invece trovate ne I Libri Al Buio con Tisana: Appuntamento con la Sorpresa sono i più moderni poiché continuando a leggere lo spazio sempre quello resta. Per questo sono tutti in perfetto stato. Un modo per supportare la circolarità e far conoscere nuovi autori in modo sostenibile. 


Cosa potete fare voi

Oltre le suddette librerie e biblioteche ci sono circoli, mercatini dell'usato, centri di raccolta e punti di libero scambio. Sui social come Facebook gruppi di regalo "vieni a prenderli gratis" o vendita. Se volete farne un lavoretto potrete raccimolare qualche spicciolo su app come Vinted utilizzando la spedizione economica Piego di Libri. Considerate anche eventi del Comune, le case di riposo, i centri sociali e di accoglienza dove s'insegna la lingua. 

  • Un consiglio che posso darvi è quello di compilare dei file .xls con tanto di isbn: non solo potrete far arrivare la lista a tutti con estrema facilità con un clic ma molti negozianti saranno più propensi ad interessarsene potendosi evitare fisicamente il lavoro di scrematura (leggi macero).

Se potete spendere potete chiamare qualcuno con un camioncino o usare il ritiro gratuito del comune (qui possono volerci settimane). Se siete disperati nell'urgenza potete andare direttamente voi ai punti di raccolta/discarica mentre se abitate in una città senza raccolta porta a porta potete lasciarli chiusi in scatoloni protetti vicino ai secchi, magari con un biglietto esplicativo per chi vorrà adottarli. Ovviamente per tutti gli altri si rischia una multa perciò non fatelo

Infine ecco un elenco di associazioni di volontari che raccolgono libri usati a Roma.

Se avete altri indirizzi, contatti e idee da da aggiungere all'elenco fatemi sapere!
Spero che i consigli vi siano stati utili, vi aspetto nei commenti!

 

cosa fare con i libri usati da buttare
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